Trecentosettantamila confezioni vendute nel 2007. Cinquantamila in più rispetto all'anno precedente. La pillola del giorno dopo - nonostante l'obiezione di coscienza dei medici e dei farmacisti - è largamente utilizzata anche nel nostro Paese. In più della metà dei casi da donne molte giovani, sotto i 20 anni.
"E' bene ricordare però - precisa Giorgio Vittori, presidente della Sigo (Società italiana di ginecologia ospedaliera), presente a Praga al X congresso della Società europea di contraccezione - che non è una soluzione di routine ma, come dice il nome di emergenza". Inoltre, sarebbe anche meglio smettere di chiamarla pillola del giorno dopo - precisa il professor Emilio Arisi, ginecologo dell'ospedale Santa Chiara di Trento - perché tanto prima si prende tanto più è efficace. Se presa entro 12 ore da un rapporto il rischio di gravidanza stimata è di 0,5, ma già a 72 ore è otto volte più elevato, il 4,1%. Il Levonorgestrel, inoltre, è stato utilizzato fino al 2006 in Francia da oltre sette milioni di donne senza alcuna segnalazione avversa. Ed ecco perché l'Organizzazione mondiale della sanità l'ha inserita nella classe di rischio 1, che vuol dire che può essere utilizzata da tutte le donne".
Il Levonorgestrel è registrato in più di cento Paesi, in poco più di sessanta viene consegnato solo su prescrizione medica. In Europa in tredici Paesi è acquistabile anche senza prescrizione e in Norvegia, Svezia e Paesi Bassi si compra liberamente anche nei drugstore. "Non siamo favorevoli alla vendita senza prescrizione - spiega il professor Vittori - il momento della prescrizione deve coincidere con un incontro che può servire a pianificare con la donna un programma di contraccezione".
Nonostante le interruzioni volontarie di gravidanza continuino a diminuire l'Italia è infatti il fanalino di coda nell'uso dei contraccettivi". Occorrono campagne di educazione nelle scuole, bisogna insegnare ai ragazzi non solo a evitare gravidanze indesiderate ma a conservare la propria fertilità e a proteggersi dalle malattie sessualmente trasmesse", conclude Maurizio Orlandella, presidente dell'Associazione ginecologi territoriali. "Ecco perché noi proponiamo la doppia protezione: con profilattico e pillola".
Pillola che continua ad essere utilizzata nel nostro Paese da poco più del 20% delle donne. Eppure ormai i dosaggi si abbassano sempre più e l'accoppiata con un progestinico di quarta generazione, il Drospirenone, permette anche di evitare l'aumento di peso. Che è poi l'unica vera preoccupazione delle donne alle quali viene proposto un contraccettivo orale.
(da repubblica.it)
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