giovedì 12 giugno 2008

CAMORRA: UN PENTITO, HO SVERSATO PER 20 ANNI RIFIUTI TOSSICI

Undici indagati per disastro ambientale, aggravato dal favoreggiamento mafioso. Alla domanda 'dove' siano stati sversati, nel Casertano per vent'anni, i rifiuti tossici ricevuti da Gaetano Vassallo, un pentito che ha vuotato il sacco denunciando dieci fratelli, oggi però non si risponde. 'No comment' del questore e del capo della squadra mobile di Caserta. Balena davanti agli occhi la scena di 'Gomorra': quando Toni Servillo fa buttare una cassetta di pesche, regalo di una contadina di Mondragone.

Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo hanno fatto chiarezza, comunque, su uno dei segmenti dell'affare rifiuti in Campania: dalla fine degli anni '80, in una sorta di 'monopolio', la famiglia di questo imprenditore ha provveduto a sversare rifiuti solidi urbani e speciali, provenienti da diverse regioni italiane. Veleni scaricati in siti abusivi, che spuntavano proprio in "aree agricole densamente coltivate", o in discariche, autorizzate ma già sature e prive dei requisiti. Il primo risultato della confessione è un maxi-sequestro - realizzato all'alba di oggi da polizia e Guardia di finanza, coordinate dalla Dda di Napoli - che colpisce il patrimonio familiare degli 11 imprenditori: beni per 40 milioni di euro. Nell'elenco ci sono 45 appartamenti, un albergo a Castelvolturno, diversi negozi, 18 ettari di terreno, quote societarie e titoli, auto di lusso (anche una Jaguar) e imbarcazioni.

Non si sa però da dove provenissero i rifiuti: agli atti, si apprende da fonti giudiziarie qualificate, non risulta una confessione in tal senso. Vassallo ha raccontato di avere sempre "ricevuto e sversato i rifiuti"; ma avrebbe anche precisato di non essere mai stato lui a prelevarli, e di non poter dire con certezza chi ci fosse dietro.

Secondo gli inquirenti, smaltendo i rifiuti clandestini, gli indagati hanno provocato una "significativa alterazione" dell'ambiente circostante. Con l'obiettivo di assoggettare le comunità locali agli interessi del clan dei 'Casalesi'; del gruppo di Francesco Bidognetti, in particolare, che in questi giorni è sotto i riflettori per una serie di agguati tesi a colpire chiunque stia collaborando con la magistratura: come Michele Orsi, ammazzato il 1 giugno. La famiglia di Vallone aveva infatti costituito un monopolio di impresa nel settore dei rifiuti, abbattendo i costi degli smaltimenti, e ricavando un finanziamento stabile per il clan. 'Gomorra' non è un film.

(da ansa.it)

E' proprio vero, Gomorra non è solo un film ma la cruda realtà.

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